Un brutto incontro notturno – Prati Coulmian, Massello

Oggi vi racconto una leggenda ambientata in alta quota, dove, nei pressi dei prati Coulmian, a Massello in Val Germanasca, si respira anche in estate una bella aria frizzantina.
Ho scoperto questa distesa erbosa seguendo il bellissimo itinerario Arturo Genre, un anello che parte da Maniglia di Perrero e attraversa splendidi boschi e piccole e graziose borgate.

Nei pressi di un colle della zona erano soliti andare a fare il fieno due uomini di Campo la Salza. Poiché la loro casa era molto distante, spesso si fermavano a dormire sul posto per poi ricominciare il lavoro il mattino seguente di buon’ora. Una sera, stremati dalla fatica, si coricarono su due mucchi di fieno. Quando si stavano per addormentare sentirono una voce dall’alto di un palo: «Vilhelm! Anrì! Vilhelm! Anrì!». Alzando lo sguardo videro un bellissimo uccello che li stava chiamando.

Poco dopo una volpe arrivò di corsa e tutta affannata gridò loro «Scapà-ou! Scapà-ou!», ovvero «Scappate! Scappate!». «Incredibile!», esclamò l’uomo che dormiva sul mucchio di fieno più alto, «degli animali parlanti! Devono essere delle fate che cercano di metterci in guardia». Il compagno, però, non fece altro che girarsi dall’altra parte dicendo «Che sciocchezze, te lo stai sognando!» e continuò a dormire come se niente fosse. L’amico, però, non era convinto e non riusciva proprio a riaddormentarsi. Dopo qualche minuto, dall’alto del suo giaciglio, vide una grossa sagoma nera avvicinarsi all’altro contadino che stava già russando. Continuò a osservare l’animale che, guardingo, si coricava vicino al dormiente. In quel momento capì che si trattava di una lince che stava prendendo le misure per mangiarsi il compagno. La bestia si alzò e se andò, perché, probabilmente, aveva valutato che da sola non avrebbe potuto affrontarli e stava andando a cercare rinforzi.
L’uomo non perse tempo, andò a svegliare subito l’amico e insieme se la diedero a gambe. Quando arrivarono a metà dei prati Coulmian sentirono un fracasso terribile, urla e strepiti. Raggelati dal terrore, senza perdere tempo, si rimisero in marcia verso il villaggio più vicino.

Il giorno seguente, ripreso un po’ di coraggio con la luce del giorno, salirono di nuovo verso il colle. Quando arrivarono vicino ai loro prati videro che il palo era caduto, i mucchi di fieno non c’erano più ma erano sparpagliati tutto attorno. C’erano evidenti segni di lotta, ciuffi di pelo, ossa, tracce di sangue. Purtroppo le linci, indispettite per la fuga della loro cena, si erano vendicate sulla povera fata-volpe la cui bontà li aveva salvati.

Vi ricordate che vi avevo già raccontato un’ altra storia in cui le linci avevano cercato di farsi uno spuntino con due contadini? Anche in quel caso gli animali prendevano le misure. Avevate già sentito parlare di questo leggendario comportamento?

Come arrivare qui
Vi consiglio di raggiungere i piedi dei vasti prati Coulmian tramite il sentiero Arturo Genre. Ci vuole un po’ di allenamento perché ci vogliono circa 5 ore e mezza per completare l’anello, ma ne vale la pena! Ecco a questo link il PDF con il percorso dettagliato.

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