Santa Margherita – Torre Pellice

Ciao!
Oggi siamo a Santa Margherita, una frazione di Torre Pellice, e voglio portarvi a fare una passeggiata molto particolare in alcune zone qui intorno… Così potrò raccontarvi di un’antichissima usanza ormai perduta, che era tipica della val Pellice e si svolgeva proprio in questo giorno, il 21 marzo.

Il corteo partiva da qui, in località Coppieri
Il corteo partiva da qui, in località Coppieri

In tarda serata i giovani di Torre Pellice si riunivano alla borgata Coppieri e, in un corteo gioiso e tra canti trionfali, scendevano fino in centro paese portando con loro un pupazzo di paglia, raffigurante una vecchia con le braccia penzoloni e la testa china per il gran peso degli anni.
Il corteo faceva il giro dell’attuale viale Dante e risaliva a Santa Margherita, inseguito dai bambini e dal popolo che intonavano:

“A la Tour a iè ‘na veia, ouehi, oh!
‘na veia sensa dent, ‘na veia sensa dent!”

Cioè: a Torre (Pellice) c’è una vecchia, eh sì, eh già / una vecchia senza denti, una vecchia senza denti!

Il corteo arrivava in paese, anche se qui viale Dante non esisteva ancora!
Il corteo arrivava in paese, anche se qui viale Dante non esisteva ancora!

Arrivati sulla piccola piazza di S. Margherita il pupazzo, chiamato in piemontese la veia (ossia, la vecchia), veniva bruciato tra le grida e i canti di felicità di tutti.
La veia infatti, rappresentava l’inverno, la cattiva stagione e questo rito veniva celebrato proprio oggi perchè il 21 marzo segna l’equinozio, cioè l’inizio della primavera e la fine della lunga veglia invernale.

Ed eccoci a Santa Margherita, dove la veia veniva bruciata in un falò
Ed eccoci a Santa Margherita, dove la veia veniva bruciata in un falò

Ma non dovete immaginare una festa triste o cattiva perchè la povera vecchietta veniva bruciata! Pensate che questo rito, che si svolge anche in altre regioni del Nord Italia, ha delle origini che si perdono nella notte dei tempi: i primi ad accendere fuochi sacri e falò, alla fine dell’inverno per festeggiare la fine del periodo più duro dell’anno fatto di freddo e fame, furono gli uomini che vivevano qui prima dell’arrivo degli antichi romani… Furono proprio loro a iniziare questa tradizione del “bruciare la vecchia” come momento per dimenticare le sofferenze dell’inverno e come buon augurio per la bella stagione, simbolo di vita e rinascita, che stava iniziando.
Questa popolazione di origine ligure visse qui più di 2500 anni fa e le Valli ospitano ancora incisioni rupestri realizzate nei tempi passati… Siete curiosi? Presto allora vi porterò anche lì!

Come arrivare qui
raggiungete e oltrepassate il centro abitato di Torre Pellice (To) percorrendo la Strada Provinciale 161. Una volta giunti davanti all’Ospedale Valdese, svoltate alla prima strada a destra, via Coppieri: da qui partiva un tempo il corteo con la veia. Ridiscendete la strada e percorrete nuovamente la Provinciale 161 verso Torre Pellice, imboccate via Roma attraversando il paese e poi tutto viale Mazzini, ritrovandovi viale Dante Alighieri alla vostra sinistra. Infine il corteo giugeva a Santa Margherita; voi potete seguire viale Dante per tutta la sua lunghezza e girare infine a sinistra, arrivando alla piccola piazza dove la veia veniva data alle fiamme.

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