Cimitero dei Jallà – Luserna San Giovanni

Ciao!
La passeggiata di oggi vi potrà sembrare un po’ macabra, ma non dovete assolutamente pensarla così poiché siamo in un luogo molto importante per la storia e l’identità valdesi: ci troviamo al Cimitero dei Jallà, a Luserna San Giovanni (To).

L'interno del cimitero con le sue tipiche arcate
L’interno del cimitero con le sue tipiche arcate

Vi starete chiedendo perché oggi abbia deciso di portarvi proprio in un cimitero… Qui, tra gli arbusti e le lapidi, scopriremo insieme un po’ di storia.
Dovete sapere che in passato, con gli editti del 1618 e del 1620 emanati da Carlo Emanuele I, veniva stabilito che i valdesi non potessero seppellire i propri morti nei cimiteri che già ospitavano tombe di cattolici, ma che dovessero farlo in luoghi appartati, lontano dalle strade e senza delimitarli con siepi o muri.

Alcune lapidi sono così antiche da crollare sotto il loro stesso peso!
Alcune lapidi sono così antiche da crollare sotto il loro stesso peso!

Nel caso di San Giovanni, la comunità valdese fu obbligata a comprare un terreno per poter celebrare i funerali dei propri fedeli.
Il posto in cui ci troviamo venne scelto perché pare, anche se non esistono fonti certe, che già nel Cinquecento alcuni valdesi fossero stati inumati proprio qui.
Pensate che gli editti proibivano di costruire recinti attorno ai cimiteri valdesi e così poteva capitare, trovandoci in campagna, che il bestiame si mettesse a pascolare tra le tombe!

In passato queste staccionate metalliche servivano a tenere lontani dalle tombe gli animali al pascolo
In passato queste staccionate metalliche servivano a tenere lontani dalle tombe gli animali al pascolo

Dopo le persecuzioni del 1686 il numero dei morti era aumentato parecchio e poi il Glorioso Rimpatrio aveva ripopolato la Valle di nuovi valdesi… La chiesa di San Giovanni si era trovata costretta ad ampliare gli spazi dei sepolcri per ospitare le numerose salme, scatenando però il malcontento degli abitanti della borgata Jallà (da cui si deve il nome del cimitero) i quali avrebbero addirittura voluto che esso venisse spostato. Alla base delle lamentele vi erano in realtà dei motivi piuttosto seri: essendo una zona molto ricca di falde acquifere e fontane, c’era effettivamente il rischio di avere acque contaminate dai cadaveri.

I maestosi alberi del Cimitero dei Jallà
I maestosi alberi del Cimitero dei Jallà

Infine nel 1836 la Chiesa Valdese di San Giovanni ottenne (anche dopo alcuni sopralluoghi che garantirono la qualità delle acque sotterranee) l’approvazione da parte delle autorità regie di sistemare e ampliare ulteriormente il cimitero che da allora in poi subì una serie di trasformazioni, dal momento che al suo interno si cominciarono a edificare porticati e edicole (soprattutto per le famiglie più importanti), anziché posizionare semplici pietre tombali.

Foto d'epoca su una lapide (la ditta “Dotti e Bernini” di Milano venne notificata nel 1910 ed era specializzata in santini mortuari).
Foto d’epoca su una lapide (la ditta “Dotti e Bernini” di Milano venne notificata nel 1910 ed era specializzata in santini mortuari).

Nel 1912 a Luserna San Giovanni venne costruito l’attuale cimitero comunale e tutti morti da allora sono seppelliti lì; ancora oggi le tombe dei fedeli delle due confessioni sono però separate (a sinistra i cattolici e a destra i protestanti).
Presso il cimitero dei Jallà tuttavia qualche avente diritto, come coloro che hanno una tomba di famiglia lì, possono ancora godere di questo luogo di sepoltura privilegiato.

La vegetazione cresce sulle antiche lapidi, ma credo che molto del fascino di questo cimitero sia dovuto proprio a ciò!
La vegetazione cresce sulle antiche lapidi, ma credo che molto del fascino di questo cimitero sia dovuto proprio a ciò!

Come arrivare qui:
dalla rotatoria centrale del paese di Luserna San Giovanni (To), prendete via Gianavello e, dopo poco più di 250 m, svoltate a destra in via Marconi. Proseguite in via Beckwith e dopo 350 m svoltate a sinistra imboccando strada dei Jallà. Percorretela in tutta la sua lunghezza fino ad arrivare esattamente davanti davanti al piccolo cimitero, dopo circa 650 m.

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