Il Bestiario delle Valli Valdesi – Jumarre

Oggi vi voglio parlare di un animale particolare. Avete mai sentito parlare del giumarro detto anche gimerou o jumarre?
Questa bestia non si distingue certo per eleganza: è più piccolo di un asino ma molto forte, in grado di portare carichi pesantissimi sulle strade di montagna. Il suo corpo è tozzo e il suo muso buffo, con la mandibola inferiore sporgente e grossi dentoni. Il suo aspetto è un misto di caratteristiche dell’asino e del toro: infatti, secondo le credenze, il jumarre è proprio figlio di questi due animali.
Sicuramente, vista la sua robustezza, era molto apprezzato per il trasporto di grandi pesi.

Una delle prime testimonianze che fanno cenno a questo animale risale al libro del 1669 dello storico valdese Jean Léger sulla storia delle Chiese evangeliche e valdesi. In questo scritto Léger parla di un animale domestico, lo jumarre, sconosciuto in altre parti d’Europa. Nel libro scrive di due tipi di jumarre, quelli più grossi, chiamati Baf, figli di un toro e una cavalla, e quelli più piccoli, chiamati Bif, figli di un toro e un’asina.

Illustrazione di un jumarre dal libro del pastore Léger “Histoire générale des Églises évangéliques des vallées du Piémont ou vaudoises”

Pensate che queste poche righe su questo animale causarono diversi problemi di credibilità all’intera opera di Léger. Infatti, soprattutto nel 1800, molti avversari religiosi dei valdesi, cominciarono a dire che oltre alla storia del giumarro, nel libro di Léger dovevano esserci molte altre frottole!

In realtà, cenni all’esistenza di questo animale si trovavano già in altri scritti precedenti, al punto da essere citato in diversi dizionari oltre che in opere di autori come Voltaire, Leibniz e Kant.
Alla fine del 1700 alcune scuole di veterinaria comprarono nelle Valli degli esemplari dello strano animale in modo da poterli studiare. Dopo questi studi si accorsero che queste bestie non erano veramente incroci tra asini e tori, che sono due specie troppo diverse tra loro per poter avere figli.

Ancora oggi, però, esiste il modo di dire “fort coum un gimerou” ovvero “forte come un giumarro”. Alcune persone nelle Valli sostengono di aver avuto un giumarro raccontando della sua forza ma anche del suo caratteraccio! Probabilmente questi animali esistevano, ma erano l’incrocio tra un’asina (forse della razza del robustissimo asino della Savoia) e un cavallo. Chissà se la leggenda è stata tenuta in vita dai mulattieri che vendevano queste bestie dalla forza mitica a carissimo prezzo?

Voi cosa ne pensate? Avete mai visto un animale con queste caratteristiche?

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