La selva di Chambons – Fenestrelle – Parte 1

Questa è la prima di due parti di un articolo su un posto speciale. È un luogo, in Val Chisone, abitato da splendidi giganti dalla chioma verdeggiante: la selva di Chambons.
Si trova proprio sopra la borgata Chambons nel comune di Fenestrelle, in provincia di Torino. Ma perché è così importante? Dovete sapere che questo bosco non è un bosco qualunque, ma è stato, ed è in parte tutt’ora, ciò che permette agli abitanti della frazione di dormire sonni tranquilli.
Una selva è chiamata anche serva, dal termine francese “réserver” cioè preservare, indicandone proprio la sua funzione principale.
Una serva, infatti, è composta da alberi impiantati dall’uomo, in modo da creare una barriera per difendere un centro abitato dagli eventi naturali. Quella di Chambons, per molti secoli, era composta quasi unicamente da larici, già usati dagli antichi Romani per questo scopo.

La borgata Chambons

Il termine larix, che proviene da una lingua indoeuropea prelatina, significa “re degli alberi”, proprio perché erano oggetto di venerazione. Sicuramente quel che aveva impressionato gli antichi era la maestosità dei fusti e la loro longevità: i larici possono superare i 40 m di altezza, il loro tronco raggiungere 1,5 m di diametro e la loro età superare i 400 anni. Proprio questo albero è stato scelto dalla saggezza dei nostri avi per fare da riparo ai centri abitati grazie alle sue radici che affondano saldamente nel terreno, evitando così le frane, l’erosione e contemporaneamente frenando la corsa delle valanghe.

Il verificarsi di questi eventi naturali non è una paura infondata nel territorio di Chambons: pensate che la pendenza media della montagna sopra questo villaggio è del 60%, fino a raggiungere picchi del 70%! Ma allora perché gli antichi abitanti, che prima ho definito saggi, avevano deciso di edificare proprio lì? Il motivo era una terra tanto pianeggiante e fertile, grazie al torrente Chisone che la attraversa, da renderla irrinunciabile: Chambons infatti deriva proprio dal francese champs bons ovvero “campi buoni”. Si sa che il villaggio era già in formazione nel 1300 e sono giunti a noi documenti del 1500 che attestano la presenza della selva.

Negli stessi scritti se ne riconosceva l’importanza come protezione del villaggio e si vietava l’abbattimento degli alberi di quello che all’epoca era conosciuto anche come Boc Reynaud. Gli abitanti del villaggio avevano ben presente l’importanza di questo scudo vegetale che proteggeva le loro case e le loro famiglie, ma gli amministratori al di fuori del villaggio furono altrettanto saggi? Nella seconda parte di questo articolo vi racconterò di come gli abitanti di Chambons cercarono di difendere coraggiosamente la selva nei secoli e, grazie a loro, possiamo ammirare tutt’ora molti antichi e maestosi larici.

Come arrivare qui
Da Pinerolo prendere la Strada Provinciale 23 in direzione Sestriere fino ad arrivare a Mentoulles e sulla sinistra troverete a sinistra l’indicazione per la borgata Chambons, dopo il ponte sul fiume Chisone troverete un parcheggio in cui potrete lasciare la macchina. Seguendo i pannelli illustrativi vi potrete addentrare nella Selva.

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