Barma Mondon – Villar Pellice

Ciao!
Oggi voglio mostrarvi un posto davvero curioso che ho visitato quest’estate in Val Pellice: siamo in un luogo chiamato Barma Mondon (dal nome del proprietario del terreno), nel comune di Villar Pellice, sopra la borgata Bessé. Cosa c’è da vedere proprio qui? Innanzitutto un bellissimo paesaggio, poi riposandomi al fresco sotto la barma ho alzato gli occhi e ho visto degli strani disegni sulla roccia… delle pitture rupestri!
(Se non ricordate cos’è una barma, potete recuperarne la spiegazione quando visitai questa, mooolto più recente).
La barma è piuttosto lunga, profonda qualche metro, ma le pitture si trovano a più di 3 metri da terra! Attorno si possono vedere una serie di muretti in pietra a secco che servivano da fienile e ricovero per attrezzi agricoli, ma da molti anni sono abbandonati e vi crescono le erbacce. Oggi questa zona viene infatti utilizzata come pascolo per le capre.

La composizione dipinta sulla roccia a me è parsa molto sbiadita, ma è solo perché è davvero antica! Infatti chi dipinse queste immagini probabilmente scelse proprio questo luogo riparato sapendo che il suo lavoro sarebbe durato a lungo: vedete le tre griglie a bande verticali? Sono contornate da figure più piccole composte da due file di persone che si tengono per mano. Ci sono poi due figure (forse umane) rovesciate e una figura a forma di albero o spiga.

A quando risalgono queste pitture? Gli esperti pensano, confrontandole con altre simili, ad un periodo che va dal Neolitico, ovvero l’ultimo periodo della pietra, all’Età del Rame… stiamo parlando del 4° millennio a.C. (mi gira la testa)! Ma d’altronde le valli sono abitate da molti, moltissimi anni come vi avevo raccontato in un’altra avventura.
Pure il loro significato è piuttosto misterioso… anche se sembra abbastanza evidente che le griglie indichino dei campi coltivati (proprio come quelli che si vedono ancora oggi affacciandosi dalla barma stessa) non si sa se l’intento fosse disegnare una sorta di mappa oppure rappresentare una scena di danza rituale o di festa dedicata alla ciclicità della natura e alla coltivazione della terra.


Anche questa volta, come è già capitato in passato, non vi lascerò le indicazioni per arrivare in questo luogo perché non si tratta di un percorso accessibile senza una guida esperta, come ho avuto io (nel mio caso il Cesmap di Pinerolo)! Inoltre queste pitture preziosissime, e già in stato di degrado naturale, non devono assolutamente rischiare di venire danneggiate dai vandali… la loro inaccessibilità le ha conservate fino a noi!

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