Roca Ghiesa – Prarostino

Ciao!
Penso di avervi già parlato di Prarostino, ma un brevissimo ripasso fa sempre bene: oggi andiamo proprio qui, in un piccolo paese collinare di 1200 abitanti in provincia di Torino alla confluenza tra la Val Chisone e la Val Pellice.
I documenti storici ci dicono che i Valdesi erano presenti nel suo territorio già dal 1500. Come vi ho raccontato in altre storie in questo blog, essi furono perseguitati perché considerati eretici, a causa delle idee sulla religione.
La nostra storia comincia nel 1535, quando le autorità ecclesiastiche di Torino denunciarono la presenza di eretici nell’area di Prarostino e incaricarono il Signore di Miradolo, Pantaleone di Bersour, di scovare i Valdesi della zona. Non vi riuscì del tutto, ma ai suoi ordini vennero eseguiti molti saccheggi, e molte persone se la videro davvero brutta.

Un po' di riposo dopo la salita per giungere a Roca Ghiesa!
Un po’ di riposo dopo la salita per giungere a Roca Ghiesa!

La situazione in quel periodo era talmente tesa che la comunità si era divisa in due comuni autonomi, non in base al territorio, ma in base alla confessione! Le vigne in alto, nelle colline di un contadino cattolico, facevano parte del comune di San Secondo di Pinerolo, in pianura, mentre se un valdese possedeva un campo in pianura… beh, quel campo faceva parte del comune di Prarostino, in collina!

Vista stupenda sui boschi e sulla Val Chisone
Vista stupenda sui boschi e sulla Val Chisone

Proprio per questi motivi, nascondersi e celebrare il culto in segreto era essenziale! In punta alla collina di Prarostino, i Valdesi avevano trovato una roccia che faceva al caso loro, e che venne chiamata “Roca Ghiesa” ovvero la Chiesa–Roccia.
La Roca Ghiesa si trova in una stradina secondaria della borgata Godini. All’epoca non era facile da raggiungere, visto che non esistevano le auto e i carri non potevano passare. Per arrivarci, infatti, bisogna inerpicarsi attraverso un bosco piuttosto ripido. Il luogo era stato scelto come ritrovo dai Valdesi perché isolato, e quindi adatto per non essere scoperti e denunciati.

 La maestosa roccia che ospitò i culti segreti dei Valdesi
La maestosa roccia che ospitò i culti segreti dei Valdesi

Gli abitanti di Prarostino non potevano però stare completamente da soli, e salendo per qualche metro da Roca Ghiesa potevano arrivare alla cresta che separa ancora oggi questo comune da quello di Angrogna. Questo posto serviva perciò anche da punto di contatto e sede di riunioni per gli abitanti dei due paesi.
Vi consiglio di fare questa gita durante la bella stagione, quando non ci sono tante foglie secche. Il sentiero è segnalato ma il bosco è ombroso e, se ci sono molte foglie si rischia di scivolare. Fate molta attenzione!

In posa sul lastrone di pietra usato come pulpito
In posa sul lastrone di pietra usato come pulpito

Come arrivare qui
Arrivati nella piazzetta di San Bartolomeo, il capoluogo di Prarostino, imboccate la strada asfaltata che scende in direzione Milione – Bos Barbè. Al primo bivio proseguite per l’indicazione Pagnoni, Chianforani, Lia. Proseguite per circa 1,5 km fino ad arrivare al Tempio di Roccapiatta, in una stradina secondaria. Proseguite per la strada principale seguendo il cartello in legno Cardon – Rostagni. Superati questi gruppi di case arriverete alla borgata Pralarossa, nel comune di San Germano Chisone. Qui potrete soffermarvi a guardare lo splendido panorama di San Bartolomeo visto dall’alto e di uno scorcio della Val Chisone. Proseguite per la strada che passa attorno e poi al di sopra della borgata fino ad arrivare all’ultimo gruppo di case della borgata Godini. A questo punto la strada non è più asfaltata e, dopo il piccolo gruppetto di case, la strada scende. Imboccate questa strada, e dopo un centinaio di metri troverete una strada sulla vostra destra con l’indicazione Roca Ghiesa. Imboccatela e proseguite per circa 400 m fino al punto in cui dovrete abbandonare la strada non asfaltata per proseguire per un sentiero in mezzo ai boschi contrassegnato in bianco e rosso. Da questo punto in poi vi aspetta una buona ora di cammino nel bosco per raggiungere Roca Ghiesa.

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