La croce ugonotta

Ciao!
Spero che il precedente racconto sul costume valdese vi sia piaciuto, perché oggi voglio parlarvi di un altro importante elemento della tradizione e del vestiario dei Valdesi; forse avrete notato che in molti indossano un ciondolo particolare, chiamato croce ugonotta. Di che si tratta? Essa prende il nome dai protestanti francesi, anche loro perseguitati come eretici e chiamati – appunto – Ugonotti.

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Croce ugonotta smaltata.

Gli Ugonotti respinsero la croce latina, simbolo della Chiesa romana che allora li perseguitava, e scelsero di utilizzare un’immagine allora molto diffusa tra la popolazione della Francia meridionale, ossia la croce di Malta (o croce di San Giovanni).
In questa regione, e soprattutto nella zona delle Cevenne, le grandi abbazie medievali avevano l’abitudine di distribuire ai pellegrini questa croce che divenne così molto popolare.
La croce ugonotta presenta alcune varianti rispetto quella di Malta, la più evidente è rappresentata dai gigli posti fra i bracci della croce: il giglio tripartito, oltre ad essere un simbolo di purezza, rappresenta anche la Trinità ed è emblema di Francia. I gigli formano poi un cerchio che ricorda la corona di spine e, se osservate bene, potrete vedere anche dei fori a forma di cuore, simbolo dell’amore per Cristo.
Infine è appesa una colomba con ali spiegate che rappresenta lo Spirito Santo, ma durante le persecuzioni la colomba era talvolta sostituita da una perla a simboleggiare una lacrima.
Nel 1685 gli Ugonotti dovettero fuggire dalla Francia a causa delle persecuzioni religiose e si rifugiarono nelle Valli Valdesi, portando con loro la croce, che venne poi adottata dai valdesi in segno di solidarietà. Ancora oggi è diffusa come simbolo dei Protestanti (e non solo dei Valdesi), come affermazione di identità.

Croce ugonotta alla fontana del tempio valdese di Pradeltorno
Croce ugonotta alla fontana del tempio valdese di Pradeltorno

Secondo altri, la croce ugonotta sarebbe stata stata invece disegnata e prodotta da un orafo di Nîmes, di nome Maystre, nel 1688. Pare che egli avesse realizzato un gioiello ispirandosi alla storia di quattro giovani Ugonotti delle Cevenne arrestati proprio nel giorno delle loro nozze. Vennero posti di fronte ad un’ardua scelta: rinnegare la fede protestante o morire sul rogo, ma essi non vollero rinunciare alla loro religione e furono perciò condannati a morte.
Per commemorare questo evento, l’orafo Maystre creò un medaglione simile alla croce di Malta, le cui braccia erano legate quasi a formare un cerchio più piccolo, a ricordo del fuoco che aveva unito i giovani Ugonotti (la Croce di Malta è di solito associata al fuoco e in molti paesi è usata come simbolo dei pompieri). Lo spazio fra le braccia era a forma di cuore, per ricordare così l’amore che legava le coppie di questa triste leggenda…

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Croce ugonotta (ciondolo).

Ma non rattristiamoci!
Molti giovani Valdesi riceveranno in questi giorni di battesimi e comunioni la propria croce ugonotta, solitamente regalata loro dai parenti, che nella storia sarà per sempre un simbolo d’identità capace di legare le persone di fede protestante sparse in tutto il mondo.

E lasciate che vi auguri di cuore una buona Pasqua!

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