Ciao!
Oggi vi voglio accompagnare in un posto particolare, poiché -anche se qui sono accaduti molti fatti del passato- in realtà non si tratta di un sito visitabile perché si trova in una proprietà privata; io ho avuto il permesso di andarci e ora vi racconterò tutto quello che so di questo luogo… Eccoci al Forte Santa Maria di Torre Pellice!
Come potete vedere, del forte non restano che le rovine… Forse perché in passato per la popolazione valdese questo luogo non ha evocato che brutti e dolorosi ricordi. Proprio qui infatti vennero imprigionati coloro che nel 1686 rifiutarono di convertirsi al cattolicesimo. Ma la storia di queste mura è in realtà molto più antica…
Secondo lo storico Domenico Garola (di cui vi avevo già parlato quando andammo a Tribulet, ricordate?) ci troviamo nel luogo che ha dato origine al nome di Torre Pellice: secondo questo studioso dell’Ottocento, il forte sorgerebbe sulle rovine di un castello costruito al tempo dei Romani, i quali avevano l’abitudine di edificare nel mezzo un’alta torre che serviva come punto d’osservazione e di difesa; il nome latino era Castrum Turris, ma nei secoli successivi il paese venne chiamato Torre di Luserna (tutta la vallata era nota come Val Luserna) e, dopo la Rivoluzione Francese, secondo l’usanza d’oltralpe di dare ai paesi il nome dei corsi d’acqua, divenne infine Torre Pellice!
Il forte si trova su una collina all’imbocco della Val Pellice, da cui si domina tutto il paesaggio, e in passato venne utilizzato per controllare la popolazione valdese della vallata. Nel Cinquecento appariva come un castello fortificato, ma venne distrutto dai francesi; il duca di Savoia Emanuele Filiberto fece costruire sulle rovine un forte vero e proprio per tenere sotto controllo i Valdesi.
Il forte venne distrutto e ricostruito in altre occasioni, ma fu sempre un covo di malfattori che spadroneggiavano sul popolo; non vi è infatti nella memoria di chi visse all’epoca in quei luoghi alcun ricordo felice legato a questo posto… Non sono proprio stupita che nessuno si sia preoccupato di restaurarlo!
Come vi ho detto all’inizio, questi ruderi sorgono su una proprietà privata, pertanto non è possibile andarli a visitare di persona… Ricordatelo a mamma e papà!
Ringrazio tantissimo il signor Decker, l’attuale proprietario, che mi ha aperto i cancelli del suo parco per permettermi quest’indimenticabile visita.
Do you want to read the tale in Inglese ?