Ciao!
Oggi ci troviamo in un luogo denso di storia… Siamo al Sibaud di Bobbio Pellice.

Dovete sapere che negli anni 1686 e 1687, dopo dure persecuzioni, soprusi e violenze i Valdesi sopravvissuti delle Valli furono posti di fronte a una dura scelta: abiurare, cioè rinnegare la propria fede e convertirsi al cattolicesimo o emigrare fuori dal Piemonte.
La decisione non era facile… I Valdesi non volevano abbandonare le proprie montagne, ma la situazione li costrinse all’esilio.
Dovettero dire addio alle loro case e ai terreni coltivati con fatica per trasferirsi in paesi sconosciuti, accolti dagli altri protestanti.
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Dopo alcuni tristi anni passati lontano dalla terra natìa, i Valdesi decisero di sfidare la sorte e di tornare a casa, in un modo o nell’altro.
La situazione dell’Europa gli era favorevole: Inghilterra e Olanda si schierarono contro la Francia (che allora era alleata dei Savoia) e sostennero l’impresa dei Valdesi.
La notte del 27 agosto 1689 circa mille uomini attraversarono il lago Lemano, dalla sponda svizzera a quella francese e in una decina di giorni percorsero a piedi i 200 km che li separavano dalle loro Valli.
La marcia fra le montagne fu difficile e avventurosa. Non appena varcata l’ultima catena montuosa, e quindi giunti all’imbocco delle valli, il rischio che si disperdessero e cercassero di tornare subito dov’erano state le loro case, era molto grande.
Se ciò fosse accaduto, nessuno sarebbe sopravvissuto perché le valli erano pattugliate dalle truppe sabaude.
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Fu in questo pianoro di Bobbio Pellice che il comandante dei valdesi, il pastore Henri Arnaud, spronò i suoi uomini a restare uniti: il monumento, eretto nel 1889, serve proprio a ricordare il Patto di reciproca fedeltà stretto tra gli ufficiali e i soldati che partecipavano all’impresa, ricordata oggi con il nome di Glorioso Rimpatrio.
Al Patto di Sibaud seguirono ancora lunghi mesi di guerriglia fra Valdesi e truppe franco-sabaude, finché un giorno -inaspettatamente- il duca Vittorio Amedeo II ruppe l’alleanza con la Francia schierandosi con Inghilterra e Olanda.
Questo significava che i Valdesi non erano più perseguitati.
Quanti erano ancora rinchiusi nelle prigioni dei Savoia vennero liberati e poterono ricongiungersi con i compagni del Glorioso Rimpatrio (rimasti, tra l’altro solo più in 300).
Appoggiati dalle potenze straniere, nel 1694 i Valdesi ottennero dal Duca un editto di tolleranza che ne garantiva infine l’esistenza nelle proprie valli.
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Come arrivare qui:
percorrendo la strada provinciale 161, raggiungete il comune di Bobbio Pellice (Torino). Dopo 300 m svoltate a destra in direzione Borgata Pidone e Borgata Costa seguendo i cartelli per “Sibaud”. In 1,5 km sarete alla borgata Podio, lasciate l’auto e completate a piedi i 10 minuti di cammino che vi separano dal monumento.
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