Archivio Storico della Tavola valdese – Torre Pellice

Ciao!
Sapreste indovinare dove mi trovo oggi? Sono venuta a curiosare nell’Archivio della Tavola valdese di Torre Pellice (To) perché se le Valli sono piene di luoghi ricchi di storia, vi assicuro che lo sono anche le vecchie carte… seguitemi e scopriremo un sacco di cose!

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Sotto lo sguardo vigile del Colonnello Beckwith, studio incuriosita oggetti e antichi libri…

Dovete sapere che l’Archivio della Tavola valdese conserva tutti i documenti storici – a partire dalla fine del milleseicento, pensate! – della Chiesa valdese, insieme a quelli delle Chiese metodiste e battiste in Italia e all’archivio della Società di studi valdesi.
Proprio per questo è frequentato da studiosi e persone che arrivano da tutte le parti del mondo per le loro ricerche, ma anche per ricostruire alberi genealogici grazie agli
antichi registri.

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Ecco il registro di un concistoro delle Valli su cui i pastori hanno scritto atti di battesimo, di matrimonio e di morte della popolazione… chissà quante persone l’avranno consultato prima di me!

Ma non ci sono solo atti ufficiali! Qui sono conservate anche le carte di famiglia in cui si possono trovare lettere e documenti personali, perfino ricettari come quello che sto guardando io, sul quale la signora Muston aveva scritto a partire dal 1809 le ricette degli ottimi piatti che sapeva preparare.

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Il ricettario della signora Muston è stato copiato e stampato dalla casa editrice Claudiana oltre che studiato da alcuni grandi chef per riproporne le ricette!

Tutti questi documenti, riordinati e registrati, vengono conservati in un grande deposito sotterraneo dove la temperatura deve essere sempre costante perché non si rovinino: le carte antiche hanno bisogno di cure e qui ci sono archiviste e volontari che si occupano attentamente di loro perché possano essere consultate da tutti anche tra molti anni!

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Quanto tempo ci vorrebbe per leggere tutti questi scritti…

Una sezione preziosa e interessante dell’Archivio è rappresentato dall’Archivio Fotografico: decine di migliaia di immagini (a partire addirittura dal 1847, cioè poco dopo l’invenzione della fotografia stessa)!

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L’album che sto guardando venne realizzato nel 1889 da David Peyrot, un pastore valdese appassionato di fotografia: in alto vediamo la Rocciaglia, in basso Pradeltorno.

Nelle Valli fortunatamente ci sono stati molti fotografi, di professione ma anche per passione, che hanno lasciato delle bellissime immagini: si possono sfogliare album di vedute, ma anche ritratti di famiglia e capire come apparissero una volta i luoghi e le persone!

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Un altro scatto del pastore David Peyrot, fatto alla Balziglia.

Anche Henri, il fratello di David, lasciò una documentazione fotografica della sua vita familiare e dei viaggi che faceva per lavoro, ma utilizzando una tecnica molto diversa: egli usò le stereoscopie, immagini che si potevano vedere solo con un apposito strumento chiamato visore e che le rendeva tridimensionali.

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Noi andiamo al cinema per vedere i film in 3D con gli occhialini, ma nell’Ottocento -nel salotto del signor Peyrot- amici e parenti facevano lo stesso con le sue fotografie!

Ho quindi finito il mio giro nell’archivio… so di aver visto solo una piccola parte dei tanti tesori che si nascondono qui dentro, per questo credo che ci tornerò molto presto!

Per la realizzazione di questo articolo si ringrazia il prezioso aiuto di Gabriella Ballesio, che ha coinvolto Valdesina nel suo lavoro, trasmettendo entusiasmo e passione per questa professione.

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Non vedo l’ora di tornare nell’aula studio dell’Archivio per scoprire altri oggetti, fotografie e libri…

Come arrivare qui:
raggiungere il centro abitato di Torre Pellice percorrendo la Strada Provinciale 161. Svoltare a destra in via Valdo e raggiungere la zona pedonale alla vostra sinistra (via Beckwith), vi troverete nel cosiddetto Quartiere valdese.

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