Stallè – Luserna San Giovanni

Ciao!
La nostra passeggiata di oggi sarà molto speciale: infatti per la prima volta da quando abbiamo iniziato la nostra avventura insieme, ci troviamo in un luogo in cui la storia… deve ancora succedere!
Sì, sì… Avete capito bene…

La pira per il falò
La pira per il falò

Oggi ci troviamo alla borgata Stallè, fra i comuni di Angrogna e di Luserna San Giovanni in Val Pellice, e qui fra qualche giorno verrà acceso un grande falò. Vedete la catasta di legna alle mie spalle? Il fuoco divamperà proprio lì.
Dovete sapere che tutti gli anni, nelle Valli Valdesi, la sera del 16 febbraio si usa accendere dei falò commemorativi per ricordare una data lontana, il 17 febbraio 1848, poiché in quel giorno il re Carlo Alberto promulgò le Lettere Patenti, un documento che concedeva finalmente la libertà civile ai Valdesi.
In realtà, queste Lettere non permettevano ancora ai Valdesi di essere dei cittadini con tutti i loro diritti, ma era l’inizio del cambiamento, per questo la data venne ricordata per sempre e resa un giorno di festa.

Lasciatemi controllare i preparativi!
Lasciatemi controllare i preparativi!

Si racconta che nei giorni precedenti la firma delle Lettere Patenti da parte di Carlo Alberto, alcuni giovani valdesi fossero stati mandati a Torino, per attendere la grande notizia davanti al palazzo reale. Appena si seppe che il re aveva dato la sua approvazione i giovani saltarono in groppa ai loro cavalli e viaggiarono veloci verso le Valli. Qui la popolazione valdese li aspettava con ansia e, i primi che li videro cavalcare con così tanta foga, capirono che erano buone le notizie che arrivavano dalla capitale del regno.
E così, per avvertire i vicini, ogni borgata accese un falò e altrettanto fecero quelle accanto, finché tutte le Valli furono puntinate di fuochi e di gente in festa!

Il futuro falò e, dietro di esso, le fascine che devono ancora essere messe su
Il futuro falò e, dietro di esso, le fascine che devono ancora essere messe su

Ancora oggi, la sera prima, il 16 febbraio, i Valdesi accendono i falò.
Nella borgata in cui ci troviamo si tiene uno dei più grandi della Val Pellice: alle 19 una fiaccolata parte dal tempio di Angrogna e una da quello di S. Giovanni per ritrovarsi qui; alle 20 viene acceso il fuoco, tra canti, vin brulé e cioccolata calda.
Il giorno dopo, essendo nelle Valli un giorno di festa, i negozi, gli uffici e le scuole sono chiusi. Alle 10 si va al culto e poi ci si ritrova a casa per mangiare i piatti tipici della tradizione, come la supa barbetta (chiamata così perché ritenuta tipica di queste vallate, un tempo percorse instancabilmente dai barba, tanto che oggi “barbetto” è un buffo soprannome che sta per “valdese”) . Siete curiosi di assaggiarla? Seguite la ricetta qui sotto con mamma e papà!

La ricetta è tratta dal libro “La cucina valdese” di Walter Eynard e Gisella Pizzardi edito da Claudiana

Io, dopo essermi messa uno scialle più pesante, domenica sarò qui al falò. Chissà se ci incontreremo?
Buon 17 febbraio a tutti!

Come arrivare qui:
abbandonare la provinciale 161, che collega Pinerolo alla Val Pellice, all’altezza della rotonda in località Pralafera svoltando a destra in via Masel; superare l’incrocio e, continuando dritto, immettersi in strada Vallombrosa. Dopo nemmeno un chilometro vi ritroverete circondati da prati e sulla vostra sinistra potrete osservare la grande pira per il falò (ma solo nel periodo di febbraio!).

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