Forte di Mirabouc – Bobbio Pellice

Ciao!
Oggi siamo tornati in alta val Pellice per parlare un po’ di storia… Negli anni 1560-61, forse anche a causa della libertà conquistata con l’Accordo di Cavour, crebbe da parte delle autorità la convinzione che si dovesse costruire un nuovo forte nella valle per resistere ai Valdesi, oltre che per segregarli sulle cime delle montagne, lontano dagli abitanti della pianura, ma anche per separarli dai protestanti francesi.

A sinistra, a precipizio sulla strada, si osservano le ultime rovine del forte; a destra il torrente Pellice
A sinistra, a precipizio sulla strada, si osservano le ultime rovine del forte; a destra il torrente Pellice

Vi fu a lungo incertezza su dove costruire il nuovo forte: si propose Angrogna per la facile disponibilità di acqua, ma anche Villar Pellice sembrava un buon posto. Infine si scelse il villaggio di Villanova, oltre Bobbio Pellice, ma gli abitanti della borgata convinsero, con generosi doni, le autorità a cambiare idea proponendo loro un costone roccioso più a ovest, in un luogo tetro e solitario, senz’acqua e che impediva completamente il passaggio dalla Francia alla val Pellice.

Da qui doveva partire una sorta di scalinata coperta che scendeva fino al Pellice per rifornire il forte di acqua fresca
Da qui doveva partire una sorta di scalinata coperta che scendeva fino al Pellice per rifornire il forte di acqua fresca

Quel luogo era chiamato dai valligiani Meira a bouc, cioè foresto (ossia, riparo estivo) per le capre, per questo il forte prese il nome di Mirabouc o Mirabocco; la sua costruzione iniziò nel 1565 e finì quattro anni dopo. Era costituito da una cinta a forma di pentagono irregolare con due torri, munite di ponti levatoi, agli angoli superiori: la Torre della porta di Francia a ovest e la Torre della porta di Piemonte a est. La parte più verso la montagna era triangolare e ripida, per proteggere il forte dalle frequenti valanghe invernali. All’interno del forte c’erano delle aree per i rifornimenti di cibo e armi, una cisterna, un riparo per la legna, un forno, una prigione, le camere dei soldati che erano circa un centinaio, e degli ufficiali. La strada, quella che si percorre ancora oggi, entrava nel forte da una delle torri più a valle, a strapiombo sul torrente Pellice, e usciva dall’altra a ovest.

Ecco un'antica mappa del forte
Ecco un’antica mappa del forte

Il 4 ottobre 1592 i francesi allora nemici del Duca di Savoia e che non avevano altra possibilità di raggiungere la val Pellice se non passando da lì, conquistarono il forte di Mirabouc. Le truppe ducali riuscirono però a riprenderlo nel 1595, quando i Valdesi di Bobbio portarono a Villanova tre cannoni pronti a sparare che fecero arrendere i francesi.

Se osservate attentamente la parete rocciosa scorgerete ancora le torri delle porte
Se osservate attentamente la parete rocciosa scorgerete ancora le torri delle porte

Durante le Pasque piemontesi, vennero inviati a Mirabouc molti soldati per contrastare i Banditi di Gianavello; questi ultimi cercavano di controbattere attaccando il solo punto debole del forte, ovvero assalendo i convogli di rifornimenti di armi e cibo per i soldati del Duca.
Nuovi contingenti di soldati giunsero poi al forte nel 1686, quando il nuovo alleato francese re Luigi XIV, ordinò al Duca di eliminare dalle sue terre l’eresia valdese.

A quasi due metri d'altezza rispetto la strada, potete scorgere l'unico segno che indica dove vi trovate: una scritta in vernice nera sulle rovine
A quasi due metri d’altezza rispetto la strada, potete scorgere l’unico segno che indica dove vi trovate: una scritta in vernice nera sulle rovine

Dopo il Glorioso Rimpatrio, i soldati ducali vennero incaricati di scovare i Valdesi rifugiatisi tra le montagne, ma questi riuscirono sempre e solo a trovare le provviste di cibo e armi nascosti tra le rocce, mai gli uomini che conoscevano queste cime meglio di loro.
Infine, nel ‘700, nonostante Mirabouc venisse rafforzato contro i francesi (nuovamente nemici dei Savoia), il forte cadde in mano agli avversari nel 1794; i francesi decisero però di abbandonarlo poco dopo viste le grandi difficoltà per procurarsi i rifornimenti…
Prima di andarsene però lo smantellarono e lo fecero saltare in aria: ecco perché già i visitatori inglesi che raggiungevano le Valli Valdesi nell’Ottocento potevano vederne solo le rovine.

Come arrivare qui:
raggiungere il centro abitato di Bobbio Pellice (Torino) attraverso la strada provinciale 161 da Torino/Pinerolo. Proseguire verso il fondovalle in direzione Villanova, imboccando l’omonima via, per 13 km sino al parcheggio in cui lasciare l’auto. Dalla borgata Villanova si può raggiungere Mirabouc in 45 minuti a piedi o in 15 minuti in auto circa (in questo caso, pagando un pedaggio e rispettando gli orari per la salita e la discesa verso la Conca del Pra). Il percorso per la conca è costantemente segnalato, ma le rovine del forte sono poco visibili e vi è solo una scritta in vernice su di esse che le indica.

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